Michele ama ciò che fa ama ciò in cui crede e ne ha cura!
Si avvicina alla Fotografia a 16 anni quando un professore gli mostrò come modificare il colore degli occhi con photoshop.
In quel momento scattò un "click mentale" che lo portò via via ad approfondire la fotografia di reportage legata soprattutto a tematiche sociali e alla guerra.
A 19 anni unì la passione per la montagna con la fotografia e, coccolato dalla sua fedele tenda in notti insonni che raggiungevano anche i -15°, diede vita ad albe, tramonti, timelapse e immagini mozzafiato della via lattea .
Da fotografo amatoriale che "odiava l'arte", quasi per gioco, nel 2011 iniziò gli studi accademici a Venezia e quello fu il primo vero giro di boa! "Prima era cieco, ora vedeva". Grazie allo studio della Semiotica visiva, dell'Estetica antica e della Filosofia legate all'Arte iniziò a comprendere le molteplici sfaccettature relative al messaggio e alla concettualità delle opere d'arte, fino a creare i primi progetti con un approccio più consapevole e maturo.
Il secondo giro di boa avvenne all'Isia di Urbino, quando, dalla sperimentazione accademica "senza limiti" passò alla fotoriproduzione scientifica di un'opera d'arte ... esattamente il mondo opposto.
Questo vivere la Fotografia e l'Arte con molteplici approcci concettuali e tecnici gli ha permesso di realizzare progetti che spaziano in differenti linguaggi artistici come body painting, performance, installazione, videomapping e land art ... dove la fotografia non è più la protagonista dell'opera ma parte integrante di un iter progettuale più complesso e contaminato da altre forme d'arte.